Guarda caso così era nato il Centro America, un solo Paese federativo, come frutto del processo indipendentista. Approfittando della decadenza della monarchia spagnola, i moti rivoluzionari presero vigore per sovvertire i fragili governi della Nuova Spagna, le cui truppe realiste non ressero la dirompente onda rivoluzionaria, che dal Messico scendeva fino al Panama. I veri artefici della mobilizzazione erano chierici, professionisti e commercianti creoli, che trascinarono le masse di contadini nei campi e i piccoli borghesi nelle città. Era il 15 settembre, a Città del Messico, e poi il 5 novembre del 1811 in Guatemala e nel Salvador, quando al suon delle campane il grido di indipendenza risuonò negli atri delle chiese e nei cortili delle case signorili, per convocare il popolo già preparato a sollevarsi.
Ma per arrivare a un’indipendenza formale si impiegarono altri dieci anni, di alterne vicende e feroci lotte, per arrivare il 15 settembre del 1821 all'approvazione dello Statuto Costituente, che diede origine a una unica entità politica articolata in una pluralità di province federate. Sogno che durò pochi anni: ben presto si stagliarono gli Stati attuali, indipendenti gli uni dagli altri.
Da alcuni mesi una fiaccola, allo stile di quella olimpica, sta attraversando i 7 Paesi, di mano in mano, come un simbolo della volontà di unione. Adesso lascia il protagonismo alle varie manifestazioni, che culminano nelle sfilate civico-militari, con una folta presenza di alunni delle scuole pubbliche da tempo ingaggiati nelle bande musicali e nei gruppi coreografici che hanno allietato la giornata culmine del 15.
Nelle case e nei ristoranti vengono preparati piatti tipici, tradizionali, a base di mais, per ricordare che da quella pianta, secondo un’antica leggenda, sono nati i popoli primitivi di queste terre.
Oltre le celebrazioni resta la sfida dei grandi problemi non risolti, dalla povertà estesa all’imperversare delle bande criminali, dalle insufficienti strutture educative e sanitarie ad una produttività molto bassa che rendono la vita dei centroamericani molto penosa, da cambiare per altri scenari, magari quelli del nord, costi quel che costi.
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