miércoles, 25 de marzo de 2015

Romero. La festa del popolo salvadoregno

   
09-02-2015  di Felipe Casablanca
fonte: Città Nuova

La fedeltà ai poveri e al Vangelo di un pastore considerato “innocuo” dalle classi dirigenti. Il lungo travaglio del riconoscimento del martirio per odio alla fede arrivato finalmente con papa Francesco. Il significato attuale nel continente latino americano come segno di giustizia e pace

Romero
Il popolo salvadoregno è in festa. La notizia della firma di Papa Francesco sul decreto che riconosce il martirio per “odium fidei” di Oscar Arnulfo Romero, è corsa veloce di bocca in bocca, da una emittente all’altra, nei cellulari, nella web.  Lo stesso giorno i vescovi hanno fatto suonare a festa le campane di tutte le chiese di El Salvador, alle 6 di sera per manifestare il giubilo, per dire ad una sola voce grazie al Santo Padre, alla Chiesa.

sábado, 21 de marzo de 2015

Corruzione e impunità minacciano il governo del Messico

   
08-11-2014  di Filippo Casabianca
fonte: Città Nuova
Il caso degli studenti scomparsi e assassinati nello stato di Guerrero, mette in evidenza la forte penetrazione dei cartelli della malavita nel governo locale e la forte resistenza culturale delle comunità

Manifestazioni in Messico
Si moltiplicano, in tutto il Messico, le manifestazioni a sostegno dei familiari delle 6 persone assassinate e di altri 43 studentidell’istituto Colegio Normal de Ayotzinapa, nello Stato del Guerrero, scomparsi da settimane e che ora si è scoperto essere stati assassinati su ordine dell'ex sindaco di Iguala che voleva punirli per averlo contestato durante un comizio. Nel Chiapas gruppi del movimento zapatista EZLN si sono uniti alle proteste di ampi settori della società, per chiedere agli investigatori dei risultati a un mese dall’accaduto.
Un Paese cambiato 
I l verde e il nero colorano la faccia di un soldato del Nicaragua prima di prendere parte alla parata per celebrare i 35 anni di nascita dell’esercito nazionale. Era il 19 luglio del 1979. Il trionfo della rivoluzione sandinista provocò la caduta della dittatura della dinastia dei Somoza e aprì l’accesso al governo del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, con il sostegno di Cuba e dell’Unione sovietica. Con il nuovo regime sorsero nuove istituzioni e fra queste la Polizia e le Forze Armate che oggi sono distanti dalla mistica rivoluzionaria degli anni della guerra fredda. Anche il Paese è cambiato. Il rapporto conflittuale con gli Stati Uniti interventisti è diventato adesso accordo di libero commercio e la guida di Daniel Ortega, già primo presidente della rivoluzione, mantiene con gran pragmatismo politico una alleanza strategica con il Venezuela di Maduro. Gli indici di sviluppo del Nicaragua mostrano un Paese scarsamente produttivo, penultimo fra quelli latinoamericani, dipendente dall’investimento estero, e con un 43 per cento di popolazione sotto la soglia di povertà. Ma vanta il record di secondo Paese americano più equo nella distribuzione della ricchezza. E. Felix/AP
Filippo Casabianca