sábado, 21 de marzo de 2015

Un Paese cambiato 
I l verde e il nero colorano la faccia di un soldato del Nicaragua prima di prendere parte alla parata per celebrare i 35 anni di nascita dell’esercito nazionale. Era il 19 luglio del 1979. Il trionfo della rivoluzione sandinista provocò la caduta della dittatura della dinastia dei Somoza e aprì l’accesso al governo del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, con il sostegno di Cuba e dell’Unione sovietica. Con il nuovo regime sorsero nuove istituzioni e fra queste la Polizia e le Forze Armate che oggi sono distanti dalla mistica rivoluzionaria degli anni della guerra fredda. Anche il Paese è cambiato. Il rapporto conflittuale con gli Stati Uniti interventisti è diventato adesso accordo di libero commercio e la guida di Daniel Ortega, già primo presidente della rivoluzione, mantiene con gran pragmatismo politico una alleanza strategica con il Venezuela di Maduro. Gli indici di sviluppo del Nicaragua mostrano un Paese scarsamente produttivo, penultimo fra quelli latinoamericani, dipendente dall’investimento estero, e con un 43 per cento di popolazione sotto la soglia di povertà. Ma vanta il record di secondo Paese americano più equo nella distribuzione della ricchezza. E. Felix/AP
Filippo Casabianca

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