martes, 9 de julio de 2013

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Esteri
LA RIFORMA MIGRATORIA
NEGLI STATI UNITI
Ottimismo fra gli 11 milioni di immigrati
irregolari per l'approvazione da parte
del Senato della legge di riforma. Ora il vaglio
della Camera dei rappresentanti
di Filippo Casabianca

Il Senato degli Usa ha votato lunedì scorso una
modifica cruciale presentata da due senatori
repubblicani, Bob Corker e John Hoaven, alla
proposta di legge di riforma migratoria S744.
La modifica spiana la strada all’approvazione
della legge, mentre stabilisce il rafforzamento
del controllo nella frontiera con il Messico
duplicando il numero di agenti, da 20 mila a 40
mila, dota la polizia di frontiera di nuovi radar
e aerei di ricognizione non pilotati ed estende
la costruzione del muro sul limite territoriale
fino a 1146 km. In questo modo i democratici
hanno ceduto all’ala repubblicana su una delle
esigenze più sentite, quella della sicurezza della
frontiera, che rende la proposta più convincente
quando dovrà passare il vaglio della Camera dei
rappresentanti, dove il settore più conservatore
farà di tutto per bloccarla.
Altre modifiche sono al vaglio, mentre alcune
sono state già bloccate dai democratici, come
garantire la chiusura ermetica della frontiera
prima di rendere operativa la legge.
Le discussioni nel Senato si protrarranno ancora
qualche giorno e si spera che prima del 4 luglio,
festa dell’Indipendenza, il Senato la approvi con
una maggioranza simile a quella della modifica,
67 a favore, di cui 15 repubblicani, mentre 37
hanno votato negativamente. I voti repubblicani
rappresentano un fattore determinante
che influirà sicuramente fra i rappresentanti
perché i senatori hanno in mano le chiavi dei
finanziamenti delle campagne e della scelta
di candidati in tempi elettorali. Ma allo stesso
tempo i rappresentanti dovranno muoversi
d’accordo con l’umore dell’elettorato del proprio
Stato, in genere fortemente orientato da una
parte. Per i repubblicani questa legge ha un
valore elettorale ancora più evidente visto il forte
appoggio della comunità latina a Barak Obama
nelle ultime elezioni, quando il 71 per cento
ha votato a favore del suo secondo mandato.
I latini o ispanici sono una presenza massiccia
di 50 milioni, che in grande maggioranza sono
integrati in una società decisamente multietnica.
La legge era stata elaborata dal gruppo degli
8, formato da 4 senatori repubblicani e 4
democratici, sotto la spinta del presidente
Obama per soddisfare le richieste dei suoi
elettori latini. Con essa si acquisisce la residenza
permanente e alla fine di un percorso di 10 anni
si potrà ottenere la cittadinanza. È questa
la più importante riforma migratoria proposta
negli ultimi 30 anni.
Nella successiva prova alla Camera dei
rappresentanti le discussioni saranno ancora
più aspre e molto dipenderà della capacità
di negoziazione all’interno del gruppo
repubblicano fra gli ultraconservatori e i
conciliatori disposti ad arrivare a compromessi.
Nel frattempo uno studio dell’Agenzia
legislativa per questioni finanziarie, una
entità indipendente, ha calcolato i risvolti
economici che avrà la legge, stimando che
la regolarizzazione di 10.5 milioni di nuovi
lavoratori, più 1.6 milioni con permesso
temporaneo, provocherà una diminuzione
del deficit pubblico pari a un bilione di dollari,
contraddicendo previsioni negative ipotizzate
dagli oppositori.

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